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Cortisolo e stress
Che stress! Quante volte ripetiamo – mentalmente o ad alta voce – questa parola nell’arco della giornata?
Lo stress tuttavia non è necessariamente un male: c’è infatti uno stress buono, chiamato eustress, che consente al nostro organismo di far fronte a piccole e grandi emergenze, dandoci una forza e una resistenza inaspettate. Ma se la situazione di stress si protrae troppo a lungo nel tempo, e non è seguita da una fase di rilassamento, si ripercuote in una serie di ricadute dannose per l’organismo. Si parla allora di stress cattivo, o distress.
Il cortisolo, un ormone prodotto dal surrene su impulso del cervello, è l’ormone simbolo dello stress: nei momenti di maggior tensione determina l’aumento di glicemia e grassi nel sangue, mettendo a disposizione l’energia di cui il corpo ha bisogno. Insieme al cortisolo vengono poi liberate adrenalina e noradrenalina (catecolamine); la combinazione di questi tre elementi aumenta la pressione sanguigna per migliorare le prestazioni fisiche e la prontezza.
Passata la situazione di stress l’organismo torna in equilibrio (diminuiscono tono muscolare, respiro frequenza cardiaca e pressione sanguigna) e il corpo si rilassa. Questa fase è essenziale: senza di essa si verificano le condizioni per l’esaurimento.
MISURARE IL LIVELLO DI CORTISOLO
Il livello di cortisolo prodotto varia, descrivendo una curva, durante tutto l’arco della giornata e l’energia di cui disponiamo si modifica proprio seguendone l’andamento. Il picco maggiore si verifica nel momento che precede il risveglio, per fornire al corpo l’energia di cui ha bisogno per affrontare la giornata.
Esistono appositi esami per tenere sotto controllo il livello del cortisolo: il più comune avviene attraverso analisi del sangue, cui può seguire l’analisi di un campione di urine.
Presso l’Istituto Leonardo da Vinci è possibile effettuare gli esami del sangue per misurare il cortisolo tutte le mattine dalle 7.30 alle 10.00